Dopo la Spagna anche l’Italia
Un mese fa fece notizia la decisione spagnola di ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni. Non più 40 ore settimanali ma 32. La proposta arriva dal partito di sinistra Más País e il progetto pilota dovrebbe partire in autunno.
Secondo il quotidiano britannico The Guardian, Más País ha proposto un progetto triennale da 50 milioni di euro che consentirebbe alle aziende di testare la riduzione delle ore lavorative con un rischio minimo. I costi dell’impresa che partecipa al progetto potrebbero essere coperti al 100% il primo anno, al 50% il secondo e al 33% il terzo.
“Con queste cifre, stimiamo che potrebbero partecipare circa 200 aziende, e tra 3.000 e 6.000 lavoratori”, ha affermato Héctor Tejero di Más País.
Ma anche in Italia ci stiamo muovendo nella stessa direzione. A Milano William Griffini, Ceo della società di head hunting Carter & Benson, dallo scorso gennaio ha introdotto la settimana di 4 giorni.
Come racconta William Griffini a Millionaire.it:«L’idea non è nata all’improvviso, per fare un regalo ai miei collaboratori. È stata la conseguenza di una gestione basata su fiducia, autonomia, responsabilità, sull’attenzione ai lavoratori. Dal 2005 facciamo smart working. Niente cartellino, le ferie sono libere, tutti possono fare sport due ore a settimana nell’orario di lavoro, i pasti in pausa pranzo sono gratuiti, grazie a convenzioni con bar e locali della zona».
A parità di stipendio, benefit e obiettivi, i dipendenti possono lavorare 4 giorni a settimana. Secondo Griffini, la settimana corta aumenta la qualità della vita; i lavoratori godono di un maggior equilibrio tra vita e lavoro, sono motivati, responsabili, autonomi, si sentono valorizzati e questo ha ricadute positive anche sulla qualità del servizio.
«Nel 2021 non possiamo più definire il rapporto di lavoro in base al tempo dato dal dipendente e al denaro corrisposto dal datore di lavoro. Bisogna valorizzare le persone» conclude Griffini nell’intervista a Millionaire.it.
Immagine di copertina: Alessandro Bremec/NurPhoto via AFP