Le zone rosse a Milano
L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera domenica 10 maggio ha pubblicato l’animazione grafica realizzata da ATS Città Metropolitana di Milano. Questa mostra la diffusione del Coronavirus a partire dal 21 gennaio 2020; la mappa è suddivisa per aree nelle province di Milano e Lodi. I colori delle aree vanno dal giallino al rosso scuro (dove ci sono più contagi). L’Ats ha individuato queste zone rosse attraverso il codice postale dei malati.
L’Unità operativa di Epidemiologia dell’Ats metropolitana di Milano si sta occupando di analizzare l’avanzata del virus e la diffusione. Ad inizio aprile il virus si è diffuso a Milano città che conta 1,4 milioni di residenti, e che si è in parte tutelata grazie alla quarantena. Le zone più colpite, come riporta Repubblica, risultano essere i quartieri a Nord e le periferie. Nel centro storico il giallino mostra zone con pochi casi Covid 19. Le aree rosse sono: Niguarda, Affori e Bruzzano, Quarto Oggiaro, Crescenzago, De Angeli e Baggio. Vicino il noto Pio Albergo Trivulzio, sotto indagine per le troppe morti dei suoi anziani per il coronavirus.
- Contagi 7-10 casi ogni mille abitanti: Baggio, De Angeli, Affori, Niguarda, Comasina, Crescenzago, Quarto Oggiaro.
- Contagi tasso 6-7 casi ogni mille abitanti: Lorenteggio, Sant’Ambrogio, Chiesa rossa, Navigli, Tibaldi, corso Lodi, Corvetto, Calvairate, Santa Giulia, Porta Romana, Forlanini.
- Contagi 4,5-6 casi ogni mille abitanti (zona arancione): Città studi, Porta Venezia, Parco Lambro e Lambrate, Garibaldi-Repubblica e Centrale, il Portello, Paolo Sarpi, il Gallaratese, San Siro e il Parco Trenno.
Scatta l’obbligo di misurare la temperatura nei luoghi di lavoro
Ieri 10 maggio 2020 la Regione Lombardia ha comunicato +282 casi positivi, +62 decessi, +18 casi in terapia intensiva, -107 i ricoverati non in terapia intensiva, +7.369 i tamponi effettuati.
Come comunica l’Ansa, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha affermato che “il +18 delle terapie intensive è un dato tranquillo, su 5000 persone ricoverate può essere che qualcuno si aggravi ma non è quello un campanello d’allarme. Finché i dati continuano a ridursi così, la situazione è positiva”. Da oggi scatta l’obbligo di misurare la temperatura nei luoghi di lavoro, utile a controllare la diffusione del virus.