Sommario
- Camminare lentamente
- Non avere fretta
- Non dimostrare segni di stress
- Non mettersi a destra sulle scale mobili
- Non lasciar scendere dalla metro
- Pigiare il pulsante di apertura della metropolitana
- Sbagliare il genere dei mezzi
- Non usare gli articoli davanti ai nomi propri
- Non suonare il clacson
- “A Milano c’è solo il Duomo da vedere”
Milano, che tu ci sia nato o solo trasferito, ti porta ad adottare alcuni comportamenti “tipici” della città. Milano ha le sue peculiarità, i suoi detti ma anche alcuni modi di agire che diventano parte di te anche senza volerlo. Quando qualcuno non li possiede o si comporta diversamente è probabile che sia forestiero o in città da poco.
Perché il capoluogo meneghino non è solo la patria dell’aperitivo, della movida o della moda, ma anche di alcuni atteggiamenti distintivi che sono propri della città.
Ma quali sono questi modi di fare a Milano che fan si che si riconosca chi di Milano non è?
Abbiamo raccolto le opinioni dei nostri followers e cercato di riassumere i più comuni. Ecco i 10 più gettonati.
Camminare lentamente
La risposta più frequente alla domanda “Da che cosa riconosci chi non è di Milano” è stata la camminata lenta delle persone. Si sa, Milano è la città della fretta, si corre sempre, anche quando non servirebbe. La camminata lenta non è ammessa. Chi va piano va sano e va lontano, si dice. A Milano questo detto non vale. Chi adotta un’andatura non conforme alla frenesia meneghina forse è milanese da poco tempo o un turista.
Non avere fretta
Questo particolare comportamento richiama un po’ il primo. Nel capoluogo lombardo se non hai fretta non sei di Milano. Si sbuffa se il bus ci mette un minuto di più ad arrivare, ci si spazientisce se il semaforo verde tarda a scattare, la precedenza porta via tempo, fermarsi ai passaggi pedonali è un optional, se al ristorante il piatto non arriva in 5 minuti è da recensione negativa, anche una passeggiata in Duomo la domenica è eseguita con un’andatura stile marcia. Ed è motivo di fastidio chi ostacola, appunto, andando piano.
Non dimostrare segni di stress
Un altro modo di fare che salta nell’occhio è il fatto di non essere stressati. Non che sia una cosa negativa, anzi. Essere stressati sicuramente non va a beneficio della salute. Ma a Milano è difficile non esserlo visti i ritmi abbastanza convulsi che caratterizzano la vita di molti. Il traffico la mattina, la corsa per non perdere i mezzi, la metro piena, orari di lavoro talvolta massacranti. Vivere spensierati e leggeri a Milano può essere difficile. Chi lo è ci deve spiegare come riesce! Oppure non vive qui…
Non mettersi a destra sulle scale mobili
Altra cosa che fa infuriare i locali e denota il fatto che per forza una persona non è pratica della città meneghina è quello di mettersi a sinistra sulle scale mobili. Che sia per distrazione o per mancanza di buonsenso, a Milano non si può accettare (si scherza). Ma collegandoci alla fretta che regola la città, il fatto di stare a destra permette a chi vuole salire rapidamente di salire le scale senza essere trasportato. Perché a Milano non c’è tempo da perdere!
Non lasciar scendere dalla metro
Un altro comportamento urticante e che può essere adottato da persone non abituate a vivere in città è quello di non lasciar scendere le persone dalla metro ma affannarsi per salire spingendo chi, per diritto, deve uscire. Qui significa avere buonsenso, non proprio essere forestiero. Quando arriva un mezzo pubblico si lascia scendere e poi si entra, che sia Milano, Roma, New York funziona così. Ma c’è gente che effettivamente non lo sa e non lo fa per cattiveria. Possibili forestieri ignari di regole fondamentali.
Pigiare il pulsante di apertura della metropolitana
Se schiacci il pulsante di apertura delle porte della metro, ci spiace ma stai adottando uno dei comportamenti tipici di chi non è di Milano, perché chi ci vive sa che le porte della metro si aprono automaticamente, non serve pigiare nulla. Chi non lo sa può effettivamente provare a schiacciare il tasto pensando di farlo per uscire dal mezzo, ignaro che è tutto automatico.
Sbagliare il genere dei mezzi
Tra i comportamenti che fanno capire chi non è di Milano c’è quello riguardo i mezzi pubblici. Allora se tu che stai leggendo sei forestiero devi sapere che qui i mezzi cambiano un po’ il genere. Il bus per esempio è maschile ma non sentirai mai nessuno dire “aspetto il bus”. A Milano si aspetta LA 90, si aspetta LA 50, LA 94 e così via. (che sono bus). Se aspetti IL 90 o sei appena arrivato in città o non sei di qui. Su questo non ci piove. Per il tram non ti preoccupare, puoi usare il maschile senza essere osservato. Puoi aspettare il 3, il 12, il 14 e via discorrendo.
Non usare gli articoli davanti ai nomi propri
Anche questa cosa andava per la maggiore nel sondaggio. Se quando ci si riferisce a una persona non si usa l’articolo davanti al nome c’è qualcosa che non va. Se la frase “è arrivato il Luca” per esempio, ti suona strana, di Milano non puoi essere.
Non suonare il clacson
Un’altra particolarità da inserire tra i comportamenti che identificano chi non è di Milano, è il non suonare il clacson per qualunque cosa mentre guida. Al semaforo verde la persona davanti non parte subito? Clacson. C’è un ingorgo del traffico? Un colpo di clacson che non si sa mai, magari questo aiuta. Clacson sempre e comunque. Non lo suoni? Non sei di Milano!
“A Milano c’è solo il Duomo da vedere”
E terminiamo con questa perla. Quante volte abbiamo sentito questa frase che fa rizzare i capelli in testa. Chi afferma questo genere di cose, non può essere di Milano, in nessun modo. Dimostra di non conoscerla e di conseguenza di non viverci perché Milano ha in seno delle cose meravigliose da scoprire, oltre il Duomo.
Che ne pensate? Siete d’accordo?