Cosa direbbero i nostri nonni se dicessimo loro che in un negozio di Milano puoi provare i vestiti senza indossarli ma vedendoli addosso a un te virtuale? Qualche volte penso ai nostri anziani nati in un mondo completamente diverso e che ora si ritrovano catapultati in un’era totalmente differente, sempre più tecnologica e all’avanguardia. Questa cosa sorprende le generazioni presenti, figuriamoci quelle passate. Però è così. In una boutique di Milano puoi “provare” gli abiti virtualmente senza indossarli fisicamente, ma tramite un ologramma.
Siamo nel cuore del Quadrilatero della moda, in via Pietro Verri dove si trova questo shop che sta rivoluzionando l’esperienza di vendita al dettaglio di lusso con l’introduzione della tecnologia di prova virtuale.
La boutique in cui puoi provare gli abiti virtualmente
Come anticipato siamo in via Pietro Verri dove si trova il negozio di Larusmiani, il negozio italiano di abbigliamento maschile su misura. Ma cosa sta facendo Larusmiani? Praticamente sta introducendo un nuovo modo di fare shopping. I clienti possono utilizzare gli schermi in negozio per scegliere un outfit, scattare un selfie, inserire le misure e quindi visualizzare la collezione su se stessi.
Basta più code nei camerini con le braccia colme di grucce e vestiti da indossare, se ne provano sempre troppi perché si sbaglia taglia e quindi esci dal camerino, trova la taglia, ritorna in camerino. Una giornata per provare una giacca praticamente. Parlo per me che io le mie taglie non le ricordo mai. Ma da oggi con questa tecnologia tutto è più facile e veloce.
In pochi secondi il cliente può studiare la collezione, trovare il capo che più si addice alla sua fisicità e tonalità, sperimentare e decidere se acquistare o meno il vestito. Un click e il gioco è fatto.
Chi è Larusmiani
Il marchio, fondato da Gugliemo Miani nel 1922, è diventato ben presto sinonimo di eccellenza e prestigio. Il fondatore inizia la sua attività di sartoria a Milano dove ben presto riesce a emergere e diventare una figura di spicco nel settore. Tanto da arrivare a vestire personaggi dal calibro di Buster Keaton, Charlie Chaplin, Totò, Fausto Coppi, Walter Chiari, Gino Bramieri e Giuseppe Capogrossi, solo per citarne alcuni, come leggiamo sulla storia del brand.
Spicca il volo definitivamente con la produzione dei suoi impermeabili unici, richiesti e voluti dal mondo, con il noto logo del gabbiano. Larus in latino. Scelto per il suo piumaggio impermeabile e per i valori di libertà e indipendenza che incarna.
Che ne pensate di una negozio senza camerino che permette di provare gli abiti virtualmente? Sarà il futuro del retail?