Le opere che fanno riflettere e divertire
Lo scultore britannico Alex Chinneck è diventato famoso in tutto il modo per le sue opere particolari che fondono arte, ingegneria e architettura. Le facciate di alcuni edifici si aprono per far entrare lo sguardo del passante all’interno della struttura.
Anche a Milano l’artista ha lasciato il segno. In occasione della Design Week del 2019, molti ricorderanno l’edificio con la facciata piegata su se stessa in via Tortona. Una grande cerniera permetteva di superare l’apparenza. L’installazione, realizzata in collaborazione con Iqos, destò lo stupore dei viandanti.
Gli spazi interni dell’edificio vennero trasformati completamente: attraverso cerniere inaspettate il pavimento e le pareti si aprivano.
Un’altra opera temporanea dell’artista si chiama “Open to the public“, nel Kent, in Inghilterra. Un edificio per uffici degli anni ’60 in disuso è stato trasformato in opera d’arte pubblica.
L’obiettivo dello scultore è quello di far divertire e riflettere il pubblico.
A Londra, poi, Chinneck ha creato una facciata fratturata, dove la muratura di un edificio (Assembly London) si divide in due metà. La scultura londinese, ‘”Six pins and half a dozen needles“, è stata realizzata grazie a un anno di lavoro e all’installazione di 5.000 mattoni e altri materiali in acciaio inossidabile.
“Take my lightning but don’t steal my thunder“, sempre a Londra, ha trasformato un edificio del mercato di Covent Garden, costruito 184 anni fa. L’edificio che fluttua è una delle sue opere più apprezzate.
Infine, non possiamo non citare “Pick yourself up and pull yourself together“, un’auto parcheggiata su una strada che si piega su se stessa. L’artista non rivela mai come vengono realizzate queste opere surreali, ma a volte parla del materiale utilizzato per la loro realizzazione.