Milano nasconde luoghi insoliti. Questa città all’avanguardia ha ospitato artisti da tutto il mondo che sono rimasti colpiti dalla sua magica bellezza. Non a caso Mark Twain scriveva così del Duomo di Milano: “Una visione! Un miracolo! Un inno intonato nella pietra, una poesia incisa nel marmo!”
Ecco alcuni dei posti che varcano i confini… Quali di questi angoli insoliti della città non conoscevate?
1. Il giardino zen di Piazza Piola
Nel quartiere Città Studi si trova un angolo di Giappone. L’anno scorso, infatti, è stato costruito un giardino zen con alberi di ciliegio, panche in granito rosa e un percorso pedonale a forma di goccia per richiamare la leggerezza dell’acqua. Nello spazio si possono ammirare le opere dello scultore Kengiro Azuma: “Colloquio”, una scultura formata da due rospi in bronzo, e la “MU – 765 Goccia”.
2. Il Castello di Carte
Il Castello di Carte di Milano mi fa venire in mente “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
In città non si trovano solo i famosi grattacieli ma anche un castello costruito con le carte da gioco. L’opera “Love Art 4 All” si può vedere all’angolo di via Berengario con Via Benedetto Brin 1, all’interno del giardino di Castello Pozzi. E di notte la carte si illuminano!
3. La Walk of Fame milanese
Ecco come sentirsi a Los Angeles pur rimanendo a Milano. La via lastricata di stelle, “la Walk of Fame” si trova anche nella capitale meneghina. In Largo Corsia dei Servi 21, a poca distanza dal Duomo, dove un tempo c’era la sede del settimanale TV Sorrisi e Canzoni, troviamo le impronte di personaggi famosi internazionali e nazionali. Lo sapevate?
4. Il quartiere arcobaleno
In zona Risorgimento c’è un’area davvero particolare, nominata “il quartiere arcobaleno”. Passeggiare in queste vie è come percorrere un quartiere londinese. Le villette colorate rispecchiano lo stile british, con un piccolo spazio tra la porta e il cancello in ferro.
5. Il villaggio dei giornalisti
Il villaggio dei giornalisti ci trasporta in un luogo fiabesco. Nel quartiere Maggiolina, infatti, si trovano “le case degli gnomi“, a forma di igloo. Queste strutture vennero progettate dell’ingegnere Mario Cavallè che creò anche le case a fungo, distrutte negli anni ’60.