Mater, come materia e come madre. Come ricerca dell’essenziale, perché la vera eleganza è semplice, spontanea, non ha bisogno di orpelli e artifici. Un nome che riflette i valori e la filosofia di questo piccolo ristorante contemporaneo. Un luogo dove riscoprire il piacere di uscire sentendosi come a casa.
Poco tempo fa siamo stati ospiti di Mater Bistrot, un locale in zona Piazza Cinque Giornate con una proposta culinaria quasi da stella (sulla guida Michelin sono stati effettivamente citati) ma a prezzi alla portata di tutti. Un posto non convenzionale, dove gli accostamenti più audaci trovano contrappunto e sostegno negli aromi e i profumi dei vini naturali.
Varcata la soglia di Mater pare che il tempo si fermi e sembra di essere trasportati altrove, in un’altra città. Non sembra nemmeno di essere a Milano.
Un locale alla mano ma raffinato ed elegante adatto a qualunque occasione, si mangia vicini vicini come nei più autentici ristorantini di Parigi. La formalità lascia il posto alla chiacchiera, alla battuta inaspettata, alla risata leggera che scioglie le tensioni stemperandole con grazia in un bicchiere di vino. Si sta bene e ci si sente a casa, mangiando e bevendo bene come in quei caratteristici tapas bar spagnoli dove ci si ritrova dopo il lavoro per stare insieme, scambiare due chiacchiere con gli amici, l’oste e chi passa per di lì, Mater Bistrot è accogliente, senza troppi fronzoli, intrigante e ben curato. Cuore pulsante è il bancone che affaccia direttamente sulla cucina a vista così da osservare la maestria dei cuochi e magari rubare qualche segreto culinario in diretta. Vige un clima rilassato che rilassa e vi ripulisce dal caos cittadino milanese una volta varcata la soglia.
La cucina di Mater Bistrot
In cucina, la firma di Alex Leone che guida i sensi in un percorso gastronomico non convenzionale. Lui giovane talento culinario e, terzo socio del locale che completa la squadra di Mater, in grado di passare con disinvoltura e leggerezza dall’assaggio sfizioso per accompagnare il calice, all’aperitivo ricco da condividere, alla cena più strutturata o all’esperienza del menu degustazione. Tutto sta a come si sceglie di leggere e interpretare il menu.
Una cucina fatta di contrasti che stupisce ed emoziona. Piatti dove colori vibranti e geometrie scomposte sono protagonisti, diventando segno e punto di partenza per un viaggio gastronomico ad alto tasso emozionale. La cucina di Master Bistrot è circolare: le parti di scarto alimentare trovano nuova vita con fermentazioni, fondi, salse e persino liquori di loro produzione. La cucina circolare porta lo chef a ingegnarsi sempre di più per ridare vita a quegli scarti che altri getterebbero. Tutta una serie di esperimenti che concorrono alla realizzazione di ricette innovative e divertenti.
La carta (che potete leggere qui) è divisa in “con le mani” – piatti da assaporare, senza bisogno di forchetta e coltello (tra cui le polpette d’anatra con salsa chimichurri e le polpette di mare con ‘nduja) -, “piattini“, pensati segnatamente per la condivisione, e quattro portate principali. Noi cui siamo lanciati sulle pietanze da condividere e abbiamo provato il Tataki di palamita, caco, senape e porri. Polpette di vitello con gel di clementine per comtinuare poi con un goloso risotto con ribes e shitake fermentati e per terminare una crema di castagne, mela verde e granola
A noi Mater Bistrot ha piacevolmente colpito e non vediamo l’ora di tornare per provare tutto quello che ci manca con un buon calice di vino che da Mater non può mancare.