Come a Roma si lancia la monetina nella fontana di Trevi, a Milano si gira 3 volte sui testicoli del toro in Galleria. Un rito che risale a tanti anni fa e che ha mille significati. Scopriamoli insieme:
Se siete di passaggio in città, ma anche se siete abitanti, in Galleria Vittorio Emanuele dovete assolutamente andarci. Inutile stare qui a descrivere la bellezza di questo posto, conosciutissimo e apprezzato da chiunque la attraversi.
Lo sfarzo, l’eleganza e la raffinatezza ti abbagliano non appena si supera la soglia di una delle 4 braccia che la compongono.
Il salotto dei milanesi
Fin dalla sua nascita (a fine ‘800) è stata definita il “salotto dei milanesi“. Essa, infatti fu il punto di ritrovo per eccellenza di numerosi intellettuali, esponenti politici, grandi artisti, insomma la ricca borghesia cittadina, grazie alla presenza di diversi locali lussuosi, raccolti ed esclusivi che resero la Galleria appunto un grande salotto d’incontro e di scambio di idee.
Tutt’ora è meta molto ambita e ricca di caffè eleganti, negozi super chic e ristoranti all’ultima moda. Da Savini a Biffi, passando poi alle boutique di Prada, Louis Vuitton, Swarovski.
C’è poi Chanel, il lussuoso bistrot di Cracco e non dimentichiamoci la straordinaria pasticceria Marchesi, che con la sua visuale è uno dei posti in cui fare colazione, pranzo o aperitivo con una vista meravigliosa.
Lo stile neorinascimentale, le decorazioni, gli stucchi, i mosaici, gli archi, gli affreschi, i telamoni, le cariatidi e poi la stupenda cupola a vetro al centro della Galleria che riempie di luce tutta la struttura, rendono questo posto un gioiello dal valore inestimabile.
Dipinta nei quadri, citata in molte opere letterarie, location di shooting fotografici e set cinematografico, la Galleria è il cuore pulsante della città. Lo stesso Luigi Capuana paragonava la sua funzione all’aorta e alle arterie del corpo umano tanto era considerata importante e centro nevralgico della capitale meneghina.
Non è sfuggita nemmeno ad esponenti della cultura straniera, sia Mark Twain che Thomas Hardy riferiscono lo stupore e la meraviglia provati una volta entrati, tanto da restarne a bocca aperta. E come dargli torto?
Insomma, c’è poco da dire, la Galleria Vittorio Emanuele è un capolavoro.
Il rito da fare in galleria
Ma passiamo al rito propiziatorio.
In uno delle braccia della Galleria, per terra, di fronte alla boutique di Swarovski per intenderci, è rappresentato un toro.
Il rito vuole che si giri 3 volte con il tacco della scarpa per un po’ di fortuna, per garantirsi una seconda visita a Milano o come buon auspicio per i tempi a venire.
Il toro è uno dei simboli presenti all’interno della Galleria, e rappresenta Torino, prima capitale del Regno d’Italia, così come c’è il giglio per Firenze e la lupa per Roma. Nel corso degli anni questo animale assunse un valore di porta fortuna tanto da diventare fin dall’800 un punto di incontro per ottenere buona sorte o come amuleto accarezzato dalle donne per i suoi poteri legati alla fertilità.
Qualunque sia il significato, oggi il toro è meta ambitissima dai turisti e spesso si forma una lunga fila intorno perché tutti vogliono girare sui testicoli dello sfortunato animale che si ritrova ormai consumato nelle parti basse.
Infatti a furia di girare e girare, i piedi della gente hanno creato una conca proprio a livello genitale.
Che si creda o no alla fortuna, una giro sui testicoli del toro noi ve lo suggeriamo. È divertente e chissà. Magari porta bene davvero!
C’è chi dice che basti un giro, c’è chi dice 3. Noi per sicurezza ve ne consigliamo 3. Numero perfetto e fortunato. Meglio abbondare che non si sa mai.