C’era una volta Ornella Vanoni, che cantava le canzoni della mala milanese, quella delle osterie e della nebbia sui Navigli. C’era Lucio Dalla che cantava Milano vicino all’Europa/ Milano che banche che cambi/ Milano gambe aperte/ Milano che ride e si diverte. Oltre ai cantanti, però, a Milano ci sono stati e ci sono ancora un sacco di poeti. Anzi, Milano è la città col più alto numero di poeti in Italia.
Perché? Forse perché a Milano vale proprio il detto – e stiamo ancora parlando di poesia, visto che sono parole prese dal Piccolo Principe: L’essenziale è invisibile agli occhi.
I poeti a Milano, per fuggire un po’ dalla loro metropoli non sempre facile, hanno dovuto creare versi che facessero risplendere anche il grigio, che facessero brillare la proverbiale fretta dei milanesi.
Ma la poesia è roba passata di moda? Qualcuno potrebbe dirvi di sì, eppure i poeti continuano la loro attività in barba alle ultime tendenze, e a volte sono molto più moderni di tanti altri creativi che affollano la città, tra moda e design. Qual è il motivo? I poeti sono più veri, scrivono cose che ci disturbano, ci fanno sognare o ci rendono romantici. Perché non hanno peli sulla lingua, come si suol dire.
La poesia in un cortile di Porta Venezia
Tra i poeti contemporanei che vivono a Milano c’è Marcella Vanzo. Marcella è una artista e una performer. Una di quelle che si mettono in gioco in prima persona di fronte al pubblico, ha studiato anche con Marina Abramović e da qualche tempo insegna anche all’Accademia di Belle Arti di Bergamo.
Ecco, Marcella è decisamente più trasgressiva di tanti altri suoi colleghi, perché ha scelto di combinare arte e poesia e ha appena pubblicato un libro che ha un titolo bellissimo e adatto per ogni romantico a Milano: “Quore da sera”. La Q, al posto della C, è un errore voluto ovviamente: è uno di quegli errori che rendono più divertente la vita quotidiana, lo scivolone sulla buccia di banana che tutti noi a volte abbiamo provato. E quella Q ci dice anche che la poesia non è roba per vecchi, né che bisogna essere espertoni per poterla leggere e apprezzare!
Ma che cos’è il “Quore da sera”? Beh, immaginatevi che la poesia sia un grande armadio dal quale poter tirare fuori un vestito per tutte le occasioni: ecco, Marcella ci regala pagine di versi brillanti e un po’ misteriosi, proprio come un abito da sera che fa la differenza in un grande gala di parole.
L’appuntamento con “Quore da sera”
Siete curiosi ora, vero?
Bene, allora segnatevi questo indirizzo: via Lazzaro Palazzi 15, nel cuore di Porta Venezia e accanto alla rainbow street, via Lecco. L’appuntamento è alle 19 del prossimo venerdì, 24 marzo. Ad aspettarvi qui, nella sede della casa editrice “La Vita Felice” (al citofono suonate 1), vi sarà Marcella con il giornalista Matteo Bergamini. Essi discuteranno di come nasce una poesia. Di come è nato “Quore da sera” e ovviamente non mancherà una domanda sul senso di scrivere poesie, oggi, nell’epoca in cui tutti corrono.
L’ingresso è libero e, a questo punto, siamo quasi sicuri che vorreste leggere qualche verso, non è vero? Beh, noi vi lasciamo con qualche titolo, per immaginare meglio: “Deflagrazione di un amore”, “Dubbi”, “Cantico del quore”, “Preda”.
Ci vediamo venerdì!